Nome:
Abdou-Samadou
Cognome:
Tchal-Wel
Respiro. Lentamente, con tutto me stesso. Voglio ricordare l’odore del deserto che ho lasciato, assorbirlo completamente; sarà la mia seconda pelle in questo viaggio, la mia armatura. Prima di partire, ho saltato sulla mia terra per sporcarmi della sua polvere. Rimbalzo sulla barca, un eco di dolore. Chiedo perdono ai miei campi per averli abbandonati. Al mio vento. Al mio cielo. Alla mia acqua.
Abdou Samadou Tchal-Wel viene da Sokodé (Kédji-Kandjo), una città del Togo, ed è arrivato in Italia nel settembre 2016. Nel suo paese d’origine studiava biologia animale, ma già allora la vocazione letteraria era molto forte: scriveva poesie, frequentava un gruppo di autori locali e presentava qualche opera nelle scuole. Abdou Samadou ha vissuto in un Centro di accoglienza straordinaria in provincia di Bologna, e ha nel 2017 frequentato il laboratorio di scrittura interculturale, nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna e l’associazione Eks&tra. Ha pubblicato un racconto con altri autori nel volume collettivo Dall’altra parte del mare.
Nazionalità di origine:
Togo
Primo/a migrante
Attività letteraria
Bibliografia:
“Respiro”, di Kamelia El Ghaddar, Martina Pozielli, Annamaria Pacchioni, Abdou Samadou Tchalalaou Wezeli, in Dall’altra parte del mare, a cura di Roberta Sangiorgi, Eks&Tra Editore 2017, ISBN 978-88-941823-2-3, pp. 110-122