FONDO ASILO, MIGRAZIONE E INTEGRAZIONE (FAMI) 2014-2020

Obiettivo Specifico “2. Integrazione / Migrazione legale” – Obiettivo Nazionale “ON 3 – Capacity building – lett m) – Scambio di buone pratiche – inclusione sociale ed economica SM”

Nome:

Tahar

Cognome:

Lamri

L'uomo è il padrone della parola che conserva nella sua pancia, ma diventa schiavo della parola che lascia fuggire dalle sue labbra. Cosa sono io? Sono un sacco di parole che quando parla tace sempre una verità.

Scrittore algerino naturalizzato italiano, Tahar Lamri è nato ad Algeri nel 1956. Ha iniziato i suoi studi in legge in Algeria, e li ha conclusi in Libia, dove si è trasferito nel ’79, specializzandosi in rapporti internazionali. Trasferitosi in Europa dal 1984, vive a Ravenna dal 1986. Ha vinto nel 1995 il primo premio sezione narrativa del concorso letterario Eks&Tra con il racconto “Solo allora sono certo potrò capire”. È membro della redazione del giornale Città Meticcia e scrive per Internazionale. In Italia ha pubblicato I sessanta nomi dell’amore (Mangrovie, 2009).

Città di residenza:

Ravenna

Cittadinanza/e:

Italiana

Nazionalità di origine:

Algerina

Lingua madre:

Arabo

Primo/a migrante

Altri paesi di migrazione:

Francia

Attività prevalente nel campo della scrittura:

Attività letteraria

Genere/i praticato/i:

Narrativa, saggistica

Bibliografia:

(Con altri), AA.VV., Rondini e ronde Scritti migranti per volare alto sul razzismo, Mangrovie Edizioni, Roma, 2009; Enki e l’ordine del mondo, in “Kuma, creolizzare l’Europa”, n. 16, marzo 2009; Il meticciato spiegato a mia figlia dal mio dromedario, in “Kuma, Creolizzare l’Europa”, n. 15, giugno 2008; Tutti gli altri lo chiamano Omero, in “Kuma, Creolizzare l’Europa”, n. 15, giugno 2008; La scrittura come pellegrinaggio circolare; Il caffè, in “Mondopentola”, a cura di Laila Wadia, Cosmo Iannone, Isernia, 2007, pp. 109-114; I sessanta nomi dell’amore, Fara Ed., Rimini, 2006; Occhiacci di legno perché mi guardate?, in “Il carro di Pikipò”, a cura di P. Gavagna, R. Taddeo, Ediesse, Roma, 2006; Foglio di via, in “Sagarana, Rivista Letteraria Trimestrale”, n. 23, aprile 2006; Le strade senza nome, “Quarto Convegno Nazionale. Culture e letteratura della migrazione. Città, identità, culture. Ferrara 15-16 aprile 2005”, pp. 77-78; Occhiacci di legno – Foglio di via, in “El Ghibli. Rivista online di letteratura della migrazione”, Anno 0, n. 3, marzo 2004; Scrivere in Italia, in AA.VV., “Gli scrittori della migrazione”, a cura di R. Sangiorgi, Eks&Tra, 2003, pp.31-33; Il pellegrinaggio della voce, in “El Ghibli. Rivista online di letteratura della migrazione”, Anno 0, n. 2, dicembre 2003; Il pellegrinaggio della voce: esperienze e complessità della scrittura migrante, in “Secondo Convegno Nazionale Culture della migrazione scrittori, poeti e artisti migranti”, Cies Ferrara, 2003; Il pellegrinaggio della voce / Ma dove andiamo? Da nessuna parte solo più lontano, in AA.VV., “Parole di sabbia”, a cura di F. Argento, A. Melandri, P. Trabucco, Il Grappolo, Mercato S. Severino, 2002; Il mio paese è il mio corpo, in AA.VV., “Da qui verso casa”, a cura di D. Bregola, Edizioni Interculturali, Roma, 2002, pp.83-95; Lupo senza pelo, in “Caffè”, trimestrale di letteratura multiculturale, n. 9, 1999; Solo allora, sono certo, potrò capire, in AA.VV., “Le voci dell’arcobaleno”, Fara Editore, Rimini, 1995.

Attività giornalistica

Agenzie/Testate/Media/Blog per cui lavora:

Collabora con il settimanale “Internazionale” e scrive su “Il Manifesto” e “Left”; è membro della redazione del giornale “Città Meticcia”, periodico cartaceo bimestrale e progetto di comunicazione interculturale, promosso e gestito dall’associazione omonima della città di Ravenna.

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