Nome:
Luisa
Cognome:
Zhou
Riesco bene in tre cose: gli origami di cigni, i ravioli cinesi, i film mentali. Il segreto sta nella cura dei dettagli: la piega del foglio, la distribuzione sulla sfoglia, i gesti e i non detti delle persone capaci di raccontare una grande storia. La mia ha venticinque anni ed è sospesa tra Cina e Italia: mi definiscono una ragazza di seconda generazione, ma è un abito che mi sta stretto. Preferisco essere identità in divenire, flusso di trasformazioni, linguaggi inaspettati.
Luisa Zhou si considera un ibrido: non due metà che si uniscono, ma molteplici sfaccettature che convivono nella stessa persona. Nasce a Torino da genitori cinesi, originari di un piccolo paese nella provincia dello Zhejiang.
Nel 2016 partecipa a La Giovine Italia, uno spettacolo di Almateatro che racconta il rapporto fra generazioni diverse, attraverso il legame tra madri e figlie. Nello stesso anno, vince il Premio Speciale Slow Food-Terra Madre del Concorso Lingua Madre.
Attualmente studia Story Design e Digital Communication alla Scuola Holden.
Città di residenza:
Torino
Cittadinanza/e:
Cinese
Nazionalità di origine:
Cinese
Lingua madre:
Italiano
Lingua di scolarizzazione:
Italiano
Nato/a in Italia
Attività prevalente nel campo della scrittura:
Principali temi di interesse:
Attività letteraria
Genere/i praticato/i:
Narrativa, racconto breve
Bibliografia:
(S)corri nelle mie vene. Sottopelle, in “Lingua Madre Duemilasedici. Racconti di donne straniere in Italia”, a cura di D. Finocchi, 2016, pp. 313-318